domenica 7 gennaio 2024

CASA Mostra d’arte contemporanea a cura del LAP Laboratorio di Arte Pubblica e della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle arti di Napoli - Palazzo della Cultura di Potenza - 21 Dicembre 2023 | 9 Gennaio 2024, con il patrocinio del Comune di Potenza, il patrocinio morale della Regione Basilicata, del Museo Nazionale di Matera, Direzione Regionale dei Musei della Basilicata, APT, nell’ambito dell’Accordo Quadro con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e l’Università degli studi della Basilicata, Dipartimento DISU.
La Mostra d’Arte Contemporanea CASA trasforma il Palazzo della Cultura della Città di Potenza in una grande abitazione, il contenitore museale a vocazione multimediale ospita dodici videoinstallazioni che narrano della vita intima degli artisti coinvolti, i quali mettono in luce concetti diversi così come diverse sono le loro identità. L’utilizzo dell’obiettivo fisheyes è il collegamento, la scelta estetica, che caratterizza le opere create ad hoc per la mostra: guardare fuori attraverso lo spioncino della porta di CASA che ci protegge, per svelare il Dentro e il Fuori, tra Privato e Pubblico.
La conferenza stampa di presentazione della mostra Mistress, la videoinstallazione di Valeria Fittipaldi, pone l’accento sulla Chiesa come casa discriminatoria per le donne. In un momento in cui sempre più si sente l’urgenza di un cambiamento culturale che vada verso l’empowerment femminile, l’artista sottolinea l’urgenza della questione femminile e etnica attraverso i simboli della Chiesa Cattolica, che anche al suo interno è attraversata da tale riflessione.
La videoinstallazione Harmonium Domus di Salvatore Mancino, è composta dallo scheletro di un violoncello, costruito dall’artista, che si sovrappone a un monitor sul quale un video svela un ambiente domestico abitato da musicisti che appare e scompare al ritmo della musica: un luogo intimo di incontro tra sonorità. La videoinstallazione Sono a casa (?) di Josef, è composta da una scultura, una mano che impugna una penna, e un monitor sullo sfondo, nel quale l’artista nella penombra della sua stanza disegna, progetta, crea, in un flusso che narra della sua vita in cui fare arte è essenziale. L’opera Replica di Elvira Diana è composta da un piedistallo che sorregge un cellulare, il fruitore può entrare nel privato dell’artista dallo smartphone, la protesi tecnologica più privata che ognuno di noi conserva gelosamente, vedendo la sua cucina vuota, dove la luce si accende e si spegne al tempo stesso svelando e proteggendo la casa. La videoinstallazione Sentieri di Ilaria Castaldi ragiona sulla fisicità su due livelli, quello tangibile, reale, dei piedi in terracotta sorretti da due piedistalli, e quello etereo, virtuale della figura dell’artista, video-proiettata sulla parete sullo sfondo, che cammina da un piedistallo all’altro cercando la propria identità in uno stato di insoddisfazione perpetua. Nicola D’Ambrosio in Le luci ti porteranno verso casa ci coinvolge attraverso una performance nel suo ambiente domestico trasferito in un luogo altro, con cinque piedistalli che sorreggono oggetti del suo quotidiano trasformati in modo ironico. D’Ambrosio impersona una lampada, quella ritratta nel suo video, mentre si spegne e si accende, riflettendo sulla sua consapevole innocenza che irrompe nella noia del quotidiano.
Immacolata Policarpo in The living sea ci pone davanti a un monitor, posto sul pavimento, che ritrae la riva del mare, un cerchio di sassi ricalca il cerchio del fisheye nel quale l’artista immerge i suoi piedi, parlandoci di un mare tumultuoso, indomabile metafora dell’ansia del mondo contemporaneo, ma anche del mare calmo che accoglie al suo interno la vita e nel quale noi possiamo nuotare, cercando una consapevolezza che può salvarci dall’inquietudine. Valentina Spinelli con Oggettificazione per il consumo ci parla del terrore della donna di essere aggredita, di subire violenza da parte degli uomini, nel suo video cammina velocemente, la telecamera dello smartphone inquadra i suoi passi e il suo guardarsi attorno, teme il catcalling, questa paura si concretizza in una scultura in lattice di due seni e un sedere appesi a ganci da macellaio su un carrello di metallo, la videoinstallazione è esplicita: parla di donne come carne da macello.
Gabriele Di Girolamo in RECy(r)cle ci parla di un mondo nel quale la ciclicità del male imperversa, l’opera ricalca la situazione degli attuali conflitti armati, che l’artista nella videoinstallazione interpreta ritraendo se stesso in una gabbia di ferro, da cui tenta di liberarsi bruciandola e autoponendosi in una situazione di pericolo. Il video, girato in fisheye, viene proiettato su una lastra di metallo circolare, sottoposta ad acidi e al fuoco, la circolarità è simbolo di un mondo uroboro. Metta Borriello in Out There Behind the Door pone il fruitore davanti ad una porta con un occhiello, lo invita a guardare al di fuori della casa, a guardare alla complessità delle relazioni sociali e ai tanti autocondizionamenti che rendono queste relazioni complesse, con un’ansia sociale incombente. Borriello è il protagonista del video, allo stesso tempo è dentro e fuori dalla casa, narrandoci del suo vissuto intimo, ansiogeno, il messaggio è ancora una volta individuale e collettivo, la colonna sonora amplifica la tensione emotiva, lasciando nel fruitore l’interrogativo: aprire o lasciare chiusa la porta della propria casa.
Nunzia Ascolese con Nord, sud, ovest ed est: qual é la direzione giusta quando perdi la strada? mette in mostra una porzione di pilastro in cemento, simbolo della forza con cui l’uomo si impone sull’ambiente naturale, costruendo, costruendo, costruendo senza farsi carico dell’impatto che ha sul pianeta, i punti cardinali a terra e due monitor incastonati nel cemento svelano la prospettiva domestica dell’artista che scruta con occhio attento la complessità della relazione tra noi e la nostra Terra. Ladifatou Traore in N•48, videoinstallazione composta da una animazione in 3D e una scacchiera in gesso, ci parla del momento della crescita individuale di ognuno quando passiamo dalla sicurezza che ci dà il nostro ambiente domestico al confronto con i pericoli del mondo esterno, questo passaggio decostruisce l’idea stessa di casa mettendo in crisi la nostra identità e i nostri ruoli, di questo ci parla la scacchiera nella quale tutti gli scacchi assumono la stessa identità sconfiggendo ogni gerarchia.
La complessità dei messaggi che veicola la Mostra d’Arte Contemporanea CASA descrive e interpreta la complessità del nostro presente, coinvolgendo i fruitori con la forza delle emozioni-riflessioni visive e uditive, sottolineata dalle sonorità domestiche, un trillo di campanello e il battere di un pugno su una porta, che invadono lo spazio espositivo, nell’esigenza di trovare le connessioni positive tra la nostra casa Privata e intima, la nostra casa Pubblica, la società in cui viviamo immersi, e la nostra insostituibile casa Terra.

venerdì 15 dicembre 2023

Su https://thepyramidcafe.blogspot.com/ la sintesi della mia intervista a Luisa Viglietta con Francesco Spadafina ed Eva Kraai

lunedì 19 giugno 2023

Presentata recentemente al Polo Bibliotecario di Potenza l'ultima pubblicazione dell'antropologo Paolo Apolito "Tre compari musicanti" Grenelle editore 2023. La mia recensione del libro su Talenti Lucani

lunedì 27 febbraio 2023

Cronaca di un'ordinaria settimana di febbraio, di Lorenza Colicigno 20 febbraio - 27 febbraio 2023

Cronaca di un'ordinaria settimana di febbraio, di Lorenza Colicigno 20 febbraio - 27 febbraio 2023
24 febbraio 2023
Un anno dall’invasione russa dell’Ucraina. Si fa sempre più complesso e pericoloso lo scontro bellico. La guerra ha ormai invaso il mondo, facendo dell'Ucraina l'unico campo di battaglia e di distruzione e morte. La parola pace sembra scomparsa dall'orizzonte politico e addirittura linguistico. Guerra...guerra...guerra. Si discute del tipo di guerra, mai del tipo di pace. Non essendo un'analista bellica, ma semplicemente una spettatrice inerme di fronte alle decisioni dei potenti, non posso che invitare alla pace. Un invito sterile? Temo che lo sia, ma non credo ci si debba arrendere di fronte all'impotenza della parola pace. Il mio contributo vuol essere quello di riportare al centro la pace. Pace...pace...pace. Torniamo a nominare la pace senza paura di essere fraintesi/e. L'Ucraina è stata aggredita, ha il diritto di difendersi, deve difendersi, ma deve farlo anche cercando e trovando la via della pace per la propria gente, ormai stremata.
(Di Arrikel - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=115518794)
26 febbraio 2023
Nei gazebo del PD si è votato per Stefano Bonaccini o per Elly Schlein. Il destino della sinistra è affidato a questo scontro tra un uomo politico, considerato erede delle gerachie del partito, pur intenzionate a cambiare rotta, e una donna, colta, ben più che benestante, libera, espressione di una cultura di matrice femminista, eletta deputata alla Camera come indipendente nella lista Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, votata dichiaratamente dal popolo dei gazebo per tagliare, invertire, o comunque reindirizzare completamente quella rotta. Un percorso politico articolato quello di Schlein, in quanto aderente a varie formazioni di centro-sinistra e di sinistra, europarlamentare per l'Italia nell'VIII legislatura (2014-2019); eletta all'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, dove ha svolto il ruolo di Presidente nella giunta regionale di Stefano Bonaccini (28 febbraio 2020-24 ottobre 2022). Dai gazebo si manifesta una voglia di volti nuovi e di programmi di sinistra che potrebbero riportare al voto molti dei delusi dalla politica e in special modo dal PD.
27 febbraio 2023
Alla prima donna e alla più giovane segretaria del Partito Democratico va l'augurio di saper interpretare il suo ruolo con e per il popolo italiano, portando la politica fuori da cerchi magici e da correnti vorticose. Il lavoro più difficile, un miracolo forse, che una donna, una politica, potrebbe fare misurandosi con i suoi ideali da un lato e dall'altro con la consapevolezza della complessa e contraddittoria realtà che è stata chamata a rappresentare.
(Di European Commission (Jennifer Jacquemart) - Audiovisual Service, Attribution, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=128897710)
27 febbraio 2023
La strage di Crotone ha ormai raggiunto un numero che fa rabbrividire, benché anche una sola morte di migrante in mare dovrebbe farci rabbrividire: 62 morti, numero provvisorio. L'arresto di uno o più presunti scafisti fa sperare che qualcuno in concreto pagherà per queste morti annunciate, benché nulla e nessuno può compensare la perdita di vite umane. Le responsabilità di tali tragedie è anche delle politiche dell'emigrazione che il governo italiano e quello europeo hanno messo in campo, da un alto rendendo difficile il lavoro delle ONG, dall'altro non cercando soluzioni concretamente intese a ridurre i rischi dei viaggi della speranza. Le ricerche dei corpi continuano, nel frattempo inutili sono le parole di circostanza. Cercare le responsabilità politiche a tutto questo dramma, certo non nuovo, se si pensa che sono quasi 26mila le morti di migranti nel mar Mediterraneo in 10 anni, non significa speculare sui morti, non significa prendere partito per una o l'altra visione e soluzione al problema, significa chiedere giustizia prima di tutto per i vivi che continueranno a rischiae la vita a causa della miseria e delle guerre e poi chiedere rispetto per la dignità dei morti.
Alle vittime di questo ennesimo dramma del mare, dedico una mia lirica scritta in occasione di una precedente grave strage di migranti nel mar Mediterraneo
(Voci dal silenzio è tratto da Cotidie, Manni editore 2021)

domenica 19 febbraio 2023

Cronache da un’ordinaria settimana di febbraio, di Lorenza Colicigno 13 febbraio – 19 febbraio 2023

Cronache da un’ordinaria settimana di febbraio, di Lorenza Colicigno
13 febbraio – 19 febbraio 2023
14 febbraio 2023
In Second Life, a Museum Island, la sera di San Valentino è trascorsa discutendo con Salahzar Stenvaag alias Claudio Pacchiega di pregi e di limiti dell'AI, in particolare di Chat GPT. Amo o non amo GPT? Interrogativo degno del giorno dedicato agli innamorati! Molto interessante il ragionamento di Salahzar, inteso a dimostrare più i limiti che i pregi dell'interlocutore digitale, interlocutore non sempre esaustivo o corretto nelle risposte su argomenti culturali, certo più ferrato sulla tecnologia, molto reticente su argomenti scottanti come quelli politici e religiosi. E' stato osservato, sulla scorta di un intervento sul tema a Rainews24 di Anna Vaccarelli, premiata come miglior informatica e pioniera di cybersecurity, che GPT, come del resto tutte le chat di questo tipo, consolidano lo spazio di conservazione di pregiudizi e stereotipi di genere e non solo. Salazhar Stenvaag ha trattato il tema con molto equilibrio, atteggiamento molto difficile di fronte ai "miracoli" dell'AI, rispondendo alla domanda di Azzurra Collas sulla possibilità dell'utente di intervenire sul piano dei contenuti. "La risposta - ha detto Salahar rivolgendosi ad Azzurra Collas - non ti piacerà. Ad oggi non è possibile intervenire proponendo contenuti aggiuntivi in funzione dell'ampliamento e della correttezza dei contenuti. Si spera che Google con Bard riesca a capire l'importanza di rendere opensource uno strumento così potente di divulgazione di contenuti.". Oggi, si è convenuto, non si può fare altro che esercitare il senso critico e avvalersi del confronto delle fonti.
(foto di Eva Kraai)
14 febbraio 2023
Cade in Basilicata un meterorite di circa 500 grammi. Finisce sul balcone di una casa situata a nord di Matera, fra Contrada Rondinelle e Contrada Serra Paducci. La caduta del meteorite era prevista, ma non era stato subito individuato il luogo di caduta. Il meteorite, caduto al suolo con una velocità di circa 300 km/h, nell'impatto ha prodotto una scheggiatura circolare su una piastrella del balcone dell'abitazione e uno spavento notevole agli anziani abitanti con il forte "botto" che ha provocato nell'impatto. L'annuncio del ritrovamento è di Prisma, Prima Rete Italiana Studio Meteore e Atmosfera (Istituto Nazionale di Astrofisica Inaf). L'evento ha incuriosito i Materani che sono andati alla ricerca dei frammenti più o meno piccoli del meteorite. Un regalo "di peso" di San Valentino che fortunatamente non ha provocato danni alle persone. Che ne faranno i fortunati detentori di frammenti del nostro universo? Li conserveranno a futura memoria? Li rivenderanno su ebay, dove vi è un ricco mercato dei pezzi di roccia o dei frammenti metallici che provengono dallo spazio? Un evento che, al di là dei risvolti di cronaca, ha una grande importanza dal punto di vista scientifico, per la purezza del meteorite che accompagnerà gli studiosi in un viaggio straordinario nella storia e preistoria del nostro universo.
17 febbraio 2023
A Reggio Emilia è iniziato davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia il processo per l’omicidio di Saman Abbas, la ragazza di oigini pakistane che aveva rifiutato il matrimonio combinato, impostole dalla famiglia. Presenti in aula tre dei cinque imputati, mentre il padre della ragazza, arrestato in Pakistan, non è stato ancora estradato, e la madre è latitante. Il colpo di scena alla seconda udienza è stato deteminato dall'esclusione dalle parti civili di numerose Associazioni, come Penelope e altre in difesa delle donne, come, ad esempio, lo Zonta Reggio Emilia e lo Zonta Area 3 distretto 28, l’Associazione Acmid donna Onlus, impegnata nella difesa delle donne arabe, mentre è stata ammessa l’Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii), oltre alla confederazione islamica italiana e la Grande moschea di Roma. Sono state accolte anche le richieste di Trame di Terra e Nondasola, che fanno parte della Rete D.i.Re, associazioni che operano attivamente nel sotegno e nella protezione di donne maltrattate. Nel post su facebook di D.I.re Donne in rete contro la violenza si legge (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02m2SAUnLXMW52wfH7HJg3hnduPGF2HN1Q9VZGcEdEFvjjK6XKsLKC1avCNUCoBRdTl&id=100066632198110): "L’ammissione di parte civile delle associazioni Trame di Terra e NondaSola – che fanno parte della Rete D.i.Re – nel processo per il femminicidio di Saman Abbas ha un grande valore perché sono presidio della libertà delle donne dalla violenza maschile in ogni territorio.". Riserve sono state espresse da Acmid, che in passato era stata ammessa, ad esempio, nel caso di Rachida. La preferenza data a rappresentanze di comunità religiose sposta l'accento sulle problematiche religiose, piuttosto che mettere l'accento sulla libertà di scelta delle donne arabe. Zonta International Reggio Emilia e Area 3 Distretto 28 hanno espresso le loro riserve sulle scelte fatte dal giudice, mettendo in rilievo in un comunicato stampa le azioni del Club a sostegno delle spose bambine e contro i matrimoni combinati. "Zonta agisce attraverso l'operato di ciascun Club e l'attivismo delle socie, - ha dichiarato Francesca Fucaloro, avvocata, Area Director Zonta International Club Area 3 Distretto 28 - il nostro obiettivo è migliorare la condizione della donna nella società e nel lavoro. Attraverso le borse di studio sosteniamo le giovani donne che si proiettano nelle professioni e sistemiamo i progetti per contrastare il grave fenomeno delle spose bambine e per rafforzare i livelli di istruzione in quei Paesi dove il diritto allo studio è negato alle ragazze. Per noi è importante l'aspetto culturale in quanto rappresenta una base di partenza per garantire il miglioramento sociale. Siamo presenti con la Campagna Zonta Says No per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. L'attenzione è rivolta comunque alla donne e alle ragazze per sostenere il loro percorso nelle carriera professionali.". E' stato comunque importante che tante associazioni abbiano chiesto di costituirsi parte civile, questo sottolinea l'impegno delle donne che vogliono far sentire la loro voce nel sostegno a quante voce non hanno e a quante vengono messe tragicamente a tacere. Non si è trattato di una competizione, ma di un'azione comune, pertanto è certo che le Associaizoni che hanno visto accettata la loro richiesta di costituirsi parte civile nel processo per il femminicidio di Saman, sapranno parlare per tutte noi.
18 febbraio 2023
"Un'aggressione squadrista di questa gravità e davanti ad una scuola è un fatto intollerabile." Queste le parole del Questore di Firenze che invitano a fare chiarezza su un episodio gravissimo di aggressione davanti ad una scuola ai danni di un ragazzo del collettivo Sum da parte di elementi di estrema destra, anche adulti. L'auspicio è che vengano individuati al più presto i responsabili, data a disponibilità dei video. Un plauso alla professoressa che ha avuto il coraggio di intervenire e di mettere in fuga gli aggressori. Nella scuola possono crearsi contrasti tra gruppi di opposte tendenze, ma tutto dovrebbe risolversi in un confronto e dialogo anche a toni alti, ma comunque nei limiti delle regole democratiche edel rispetto reciproco. Siamo in una fase in cui le tensioni, al contrario, tendono a spingere alla violenza. I partiti politici, che dovrebbero essere il luogo della discussione e della progettualità, non riescono ad intercettare il bisogno di ascolto e di azione dei giorvani. Saremo in grado di accompagnare i giovani verso una maturità di pensiero e di azione, nella tutela dei diritti di tutti e tutte?
19 febbraio 2023 "La Gazzetta del Mezzogiorno" pubblica oggi un articolo a firma di Raffaele Nigro dal titolo "manifesto": Intellettuali del Sud battete un colpo. Un articolo utile e necessario, ma quanto potrà incidere sul tessuto culturale del Mezzogiorno, che ha mostrato consenso elettorale a forze politiche come la Lega, accettandone quasi a titolo di merito gli attacchi contro il Sud sprecone e ignorante dei "terroni"? Molto interessante l'osservazione di Nigro sulla risposta neoborbonica, piuttosto che meridionalista, degli oppositori all'ottica della Lega. Parte contro Parte, dunque, piuttosto che consapevolezza dell'importanza dell'unità nazionale e della sua difesa. Come risponderanno gli intellettuali e le intellettuali del Mezzogiorno, penso in particolare alla Basilicata? Ingenerosa, ma comprensibile, la riduzione ad intrattenimento della letteratura "gialla" tradotta in fiction. Ha, comunque, portato alla ribalta un Sud in cui essere donna non vuol dire solo tradizione e cura famigliare, ma essere capace di portare la "cura" in ambiti ben più ampi e a tutela deile vittime di una società ancora rigidamente patriarcale e comunque poco attenta ai deboli, al di là dei proclami sui diritti civili, senza alcun valore se non affiancati e integrati dai diritti sociali. Ho detto comprensibile la valutazione di Nigro, perché è stato inevitabile, o per lo meno non lo si è voluto evitare per accontentare un pubblico il più ampio possibile, che troppi stereotipi e pregiudizi di genere filtrassero comunque, anche se in contesti di autonomia e di libera scelta. La discussione è aperta.
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domenica 12 febbraio 2023

Cronache da un’ordinaria settimana di febbraio, di Lorenza Colicigno

Cronache da un’ordinaria settimana di febbraio, di Lorenza Colicigno
6 febbraio – 12 febbraio 2023
6 febbraio – Inizia il Festival di Sanremo e diventa #MetaSanremo su Spatial
Si è concluso il Festival di Sanremo in modo davvero prevedibile, con Marco Mengoni, un Marco Mengoni in lacrime, non il solo a fare i conti su quel palcoscenico con le problematiche della vita nel dietro e dopo scena. Gli occhi di Mengoni neppure celano la sua fragilità di persona che nello stesso tempo cerca e subisce lo stress del palcoscenico, del successo mai pari alle aspettative, di una solitudine che si acuisce proprio mentre si è tra la gente e che tace solo quando il proprio grido interiore si fa musica e canto. Credo che questa edizione di Sanremo2023 rimarrà per molti aspetti memorabile, per la presenza del Presidente Sergio Mattarella, per la performance sulla Costituzione “sorella del Presidente”, per la partecipazione di 4 donne, che con i loro monologhi hanno saputo dare voce a tante che voci non ne hanno e non ne avranno mai, se essa non sarà seppellita dalle polemiche, forse non gratuite, ma certo inopportune, che si levano,va detto soprattutto da donne, quando una donna, figuriamoci 4, prende voce e afferma se stessa, verificando quanto dice Anais Nin: “Non è solo la donna Anais che deve parlare, ma io devo parlare per molte donne”. La storia di Chiara, una storia di appopriazione di sé, come dovrebbero fare tutte le donne prima di rinunciare a se stesse. La collana a forma di utero ha confermato l'impegno di Ferragni per le donne, indossando quella collana, infatti, è entrata nel profondo della problematica della libertà di scelta che è resa possibile dalla legge sull'aborto, ma che la legge 194 sia sempre a rischio e nelle strutture pubbliche inapplicata per l'alto numero di obiettori, che i rincari sulle pillole anticoncezionali le rendano inacquistabili per molte, troppe donne, è noto, ma spesso volutamente escluso dalla coscienza collettiva; il messaggio del “si può cambiare” di Francesca Fagnani, messaggio che viene dal carcere minorile di Nisida, dove la scuola promuove e accompagna il cambiamento di adolescenti dalla schiavitù della violenza alla presa di coscienza d’essere cittadini in una comunità accogliente, la dinamica tra la diversità nel colore della pelle, come in tutte le sue altre forme possibili, e il diritto a quella diversità come fondamento dell’uguaglianza e del rispetto; il messaggio di Chiara Francini una lettera a un figlio che non c’è desiderato e temuto, protetto dalla vita più nel suo esistere che nel suo esistere. Tema estremamente delicato, questo, perché le donne senza figli, che lo abbiano scelto o che lo abbiano subito, sono comunque “segnate” dall’idea imposta dalla società, dalla cultura, che una donna senza figlie abbia rinunciato al suo ruolo, alla sua identità primaria. Quattro storie, dunque, pienamente dentro quello specchio del Diritti umani che è la nostra Costituzione. Oh, già e poi c’è stata la musica, il canto spesso offuscati da problematiche tecniche, da inutili boutade per far cassa, da abiti i più chic, tanto che la “semplicità” della bravissima Giorgia è diventata causa della sua marginalità nei commenti degli spettatori, curiosi e spesso crudeli. Di Amadeus va detto, ed è davvero a suo merito, che ha costruito un perfetto spaccato dell'Italia contemporanea. E poi, l’invasione nel piccolo teatro di Sanremo, ma alle 2.15, della guerra in Ukraina una guerra che ogni giorno rischia di coinvolgerci direttamente e di diventare mondiale e nucleare. Inopportuna? Non credo, certo una ulteriore ferita nella coscienza degli spettatori, questo sì, certamente, ma come si può tenere fuori il mondo della morte, della sofferenza, dell’annientamento di ogni relazione umana, come è la guerra, proprio dove si celebra, o si tenta di celebrare, il diritto al libero canto, che non vuol dire sempre gioia, ma tanto spesso eco del dolore dell’Umanità. La lettera di Zelenski e l’esibizione della band ucraina Antytila hanno cementato o separato gli spettatori di Sanremo2023? In qualunque caso le 4 co-conduttrici e la lettera di Zelensky hanno avuto il merito di evitare quella “sospensione della realtà” che spesso accompagna gli show televisivi. Tutto questo contaminato con il virtuale, cosa di cui, la stampa non si è molto fatta carico. Il Festival in Spatial, il #MetaSanremo, ideato da Francesco Spadafina alias Magicfluteoh, ha messo in comunicazione la piccola nicchia di convinti abitanti di diverse parti della Galassia Metaverso, invitandoli a incontrarsi, pur provenendo da molte parti del globo e rimanendo comodamente sul proprio divano, nell’auditorium virtuale di Pyramid Cafè, anche con il vastissimo pubblico del Festival2023. Una serata tra amici non al bar, ma in Spatial. Cos’è Spatial? Una piattaforma VR accessibile con visori, ma anche da computer e da cellulari di ultima generazione. Un esperimento riuscito, se, a parte il numero di partecipanti, circa 50, comunque una piccola nicchia, ha però rivelato un’ulteriore possibilità di valorizzazione del virtuale come luogo di incontro, di dialogo e di scambio di idee o, semplicemente, un luogo dove si è liberi anche di scherzare, riconoscendosi insieme abitanti del grande mondo sanremese e del nostro piccolo universo familiare e amicale.
10 febbraio – Inizia a Reggio Emilia il processo per l’uccisione di Saman Abbas
Le richieste di costituzione di parte civile sono tante sicché la giuria ha rimandato di una settimana le decisioni in merito ad accettarne alcune e escluderne altre o di escluderle tutte. Una partecipazione alla vicenda di Saman che ha coinvolto tanta parte delle istituzioni locali e del mondo associativo. Già costituite parti civili, oltre al fratello di Saman, il Comune di Novellara, l’Unione Bassa Reggiana, Unicoi e Penelope, mentre hanno presentato richiesta di costituzione di parte civile il fidanzato Saqib Ayub, le Associazioni Caramella Buona, Confederazione Islamica Italiana, Grande Muschea Italia, Osservatorio Nazionale sostegno Vittime, Non da sola, Zonta Reggio Emilia, Zonta Distretto 28 Area 3, Differenza Donna, Al posto tuo, Mete, Associazione Italiana vittime della violenza, Comune di Berceto, Hamid donna, Senza veli sulla lingua, Centro Internazionale Diritti umani, Alone, Trama di Terre, Associazione nazionale Vittime Donne e Trama di Terre.
Nella foto due rappresentanti dello Zonta International Club Reggio Emilia e Zonta International Area 03 Distretto 28 nell'aula del Tribunale, in attesa di concoscere le decisioni sulla costituzione di parte civile Qualunque decisione sarà presa, la richiesta di tante associazioni e di tutte le donne che in esse si riconoscono, confermano che il destino di Saman Abbas è sentito come il destino di ogni donna che debba affrontare in solitudine le sue scelte di vita. D’altro canto non si può neanche sottovalutare che una vicenda tragica come questa diventi un evento mediatico dove il dolore si fa spettacolo e perde la sua autentica dimensione umana. Credo che nessuna donna che si riconosca nelle associazioni che hanno chiesto di essere parte del processo contro i famigliari che hanno destinato alla morte Saman, voglia questo, ma che tutti e tutte prendano coscienza che tutti nel nostro Paese devono sentirsi difeso dalla nostra Costituzione e dalle nostre Istituzioni. Una giovane donna che sceglie la libertà, come Saman, e paga questa libertà con la vita, deve essere intesa come punto di riferimento, benché tragico, per tutte noi. La cronaca ci parla troppo frequentemente di femminicidi che hanno la loro origine e vedono la loro fine in famiglia. La storia di Saman ci deve far riflettere anche sulle madri che si pongono troppo spesso a difesa delle tradizioni e delle consuetudini e e di conseguenza temono il giudizio sociale, piuttosto che comprendere i drammi delle proprie figlie. Mi sembra questa una riflessione da fare, perché, se non si prende coscienza della solitudine delle figlie e delle ambiguità delle madri non affronteremo il problema la suo centro. Questa mia riflessione non vuol imporre un ulteriore carico di responsabilità e di colpa sulle donne, ma vuole cercare insieme di rompere gli schemi e i condizionamenti dei pregiudizi sociali che annullano troppo spesso la complessità e la ricchezza dell’identità femminile.
6 febbraio 2023 - Si scatena il terremoto in Turchia e Siria Le riflessione da un territorio come quello italiano, testimonianza di eventi disastrosi nel passato neppure tanto lontano, al netto del dolore lancinante che accomuna tutti, e della solidarietà che tramite il 45525 si è manifestata concretamente con una raccolta fondi in pochissimi giorni superiore al miliardo di euro, non può che centrare sull’intreccio tra terremoto e politica. Chi ci rimette sono evidentemente le vittime, in particolare le vittime di un territorio come quello Siriano, in cui le diversità politiche, etniche e religiose non riescono, dopo 12 anni di guerra, a trovare la strada della pace. Ci riuscirà il terremoto con il suo bilancio provvisorio di più di 25mila vittime? Un intreccio intricato, in cui entra anche la guerra ucraina, le tensioni dell’Occidente con la Russia, la politica delle sanzioni, l’incapacità di focalizzare sulla sorte terribile delle singole persone piuttosto che sugli interessi degli Stati e dei Governi. Dolore, devastazione, abbandono, solitudine, ferite dei corpi e della dignità umana.
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Ubicazione: Basilicata, Italia
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